Le Serve
Regia di: Emanuela Rolla
con
Emanuela Rolla (Claire) Susanna Gozzetti (Solange) Gabriella Fossati (Madame)
Produzione Performer-Espressione Applicata
Le Serve è la storia di due cameriere, due sorelle, che amano e odiano insieme la propria padrona.
Hanno denunciato l’amante di questa con delle lettere anonime, ma venendo a sapere che sarà rilasciato in mancanza di prove e che il loro tradimento sarà scoperto, tentano, una volta di più, di assassinare “Madame”, fallendo miseramente. Quello che viene recitato ogni sera dalle due serve è l’assassinio della Signora; assassinio sempre interrotto, cerimonia mai conclusa, mai portata a termine.
L’odio verso la padrona non è più il solo pretesto del loro malessere. Esaltate, visionarie, paranoiche, le serve sono incastrate in un mondo dove, vittime di loro stesse, si contorcono, si combattono; un mondo dove l’unica via d’uscita è la morte.
Claire e Solange vivono un rapporto di amore e odio con la loro padrona. Loro, forse già vecchie nell’animo, arcigne, quando la padrona non c’è, si ritrovano ad allestire un privato e ossessivo teatrino, una doppia vita in cui, come bimbe perverse, giocano “a fare Madame”. A turno, vestono i suoi abiti, la imitano e, alla fine del rito, la uccidono, ma le due sorelle non riescono mai a completare il rito, il tempo a disposizione finisce sempre prima.
Un gioco di ruoli dove Madame esprime tutto il suo disgusto per le sue due bonnes e dove la bonne le impone la mise da indossare; perché non esiste una Madame senza serve e Serve senza padrona.
Tornate se stesse le due sorelle si rinfacciano invidie e gelosie, schernendo infatuazioni altrui e inconfessabili fantasie.
Lo spettacolo è incentrato su tre personaggi femminili, dalle precise connotazioni ed estrazioni sociali.
Il rito di Solange e Claire, con cui si apre lo spettacolo, spiazza lo spettatore, portato a credere, almeno in un primo momento, che Claire sia Madame. Ma tranne questo coup de théâtre nel resto dello spettacolo il metateatro si stempera nei più tradizionali, ma non per questo meno inquietanti, cenni alle fantasie di entrambe o a scene accadute precedentemente (i tentativi di strangolamento di Madame, le fantasie sul lattaio, le prove di scrittura per le lettere minatorie, le avide letture di cronaca nera…).
Les bonnes più che uno spettacolo che ragiona sul farsi, proprio e del teatro in genere, gioca con la rappresentazione, la esplicita, la mette in mostra anelando all’autenticità proprio tramite la sua posa.
Pochi oggetti compaiono sulla scena e fanno la scena, amplificando il senso simbolico del teatro, dove gli oggetti non sono semplice scenografia decorativa ma simboli che riportano sempre le due Serve al loro mondo reale.
L’ingresso in scena di Madame viene sostituito da una proiezione video della stessa, Madame in questa messa in scena è anziana, donna di classe ma di età notevolmente avanzata, questa scelta registica sottolinea il concetto che la condizione di serva è una condizione prima di tutto interiore.
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